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Asd Centro Judo Ginnastica Tifernate

IL JUDO

Il judo, via della adattabilità è un'arte marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa personale giapponese formalmente nato in Giappone con la fondazione del Kōdōkan da parte del professor Jigorō Kanō, nel 1882. I praticanti di tale disciplina sono denominati judoisti o più comunemente judoka.

Il judo è in seguito divenuto ufficialmente disciplina olimpica a Tokyo 1964 e ha rappresentato ai Giochi di Atene 2004 il terzo sport più universale con atleti da 98 diversi Paesi, mentre a Londra 2012 hanno partecipato 387 atleti da 135 diversi Paesi.

Il judo nei primi anni del Novecento conobbe una straordinaria diffusione in Giappone e parallelamente iniziò la sua diffusione nel resto del mondo grazie a coloro che avevano modo di entrare in contatto col Giappone, principalmente commercianti e militari, che una volta apprese le tecniche di base lo importarono poi nei loro paesi d'origine. Non meno importante fu la venuta in Europa intorno al 1915 di importanti maestri giapponesi, allievi diretti di Kano Jigoro, che diedero ulteriore impulso allo sviluppo del judo, tra cui Koizumi Gunji in Inghilterra nel 1920 e Kawaishi Mikonosuke in Francia.

In Italia le prime testimonianze si riferiscono a un gruppo di militari appartenenti alla Regia Marina i quali nel 1905 tennero una dimostrazione di "lotta giapponese"[8] davanti al Re d'Italia Vittorio Emanuele III. Gli ufficiali Moscardelli e Michele Pizzolla, in servizio a Yokohama ottennero, secondo quanto contenuto negli archivi della Marina, il 1º dan di judo già nel 1889. Bisognerà però aspettare la fine degli anni dieci perché si incominci a parlare di "judo", grazie all'opera di un altro marinaio, Carlo Oletti, che diresse i corsi di judo per l'Esercito istituiti appunto nel 1920. Fino al 1924 il judo in Italia resterà confinato nell'ambito militare, allorquando fu costituita la FILG (Federazione Italiana Lotta Giapponese), assorbita poi nel 1931 dalla FIAP (Federazione Italiana Atletica Pesante).

A partire dal dopoguerra, con l'organizzazione dei primi Campionati Internazionali e Mondiali, e successivamente con la sua inclusione ai Giochi di Tokyo 1964, il judo si è sempre più avvicinato allo sport da combattimento e alle discipline di lotta occidentali, distaccandosi lentamente dalla tradizione tanto da assumere un'identità propria come pratica sportiva a sé stante.

Anche le metodologie di insegnamento e di allenamento sono mutate di conseguenza e difatti si è cominciato a privilegiare la ricerca del vantaggio minimo che permette di vincere la gara, a discapito della ricerca della tecnica magistrale che sì attribuisce la vittoria immediata ma che al contempo espone l'atleta a un maggiore rischio di subire un contrattacco. Tale percorso è stato possibile utilizzando tecniche derivate dalla lotta libera che per efficacia in gara e affinità biomeccanica ben si uniscono alle tecniche tradizionali del judo pur tradendone la vocazione e la genealogia marziale.

Tale risvolto, inevitabile, si è acuito con l'entrata in scena negli anni ottanta degli atleti dell'ex URSS, spesso esperti di sambo, lotta che, epurata delle tecniche di colpo, ben si presta a un confronto agonistico e all'integrazione col judo.

Altro notevole impulso all'espansione del judo si è avuta nel 1988 in concomitanza dei Giochi Olimpici di Seul 1988 dove il judo femminile entra come sport dimostrativo, e poi ancora in occasione dei Giochi di Barcellona 1992 dove il judo femminile viene incluso definitivamente nel programma olimpico.

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